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Interviews

sulla sostenibilità del lusso

giugno 2023- Numero 23
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sulla sostenibilità del lusso

Incontro con Giovanni Costantino, protagonista della grande nautica internazionale, sulle strategie green che stanno cambiando il mondo dello yachting. Con una dedica all’amata Forte dei Marmi

Intervista di Stefano Roni - Foto di Gabriele Ancillotti

«Un posto unico, un prezioso ed esclusivo gioiello, una vera fabbrica italiana delle emozioni, come la mia azienda, dove la cura dei dettagli, la qualità e l’eccellenza sono le chiavi del successo». A descrivere così Forte dei Marmi – un luogo di cui innamorarsi, proprio come ci si innamora di una barca da sogno – è Giovanni Costantino, fondatore e ceo di The Italian Sea Group (TISG), fra i principali player internazionali della nautica di lusso, primo produttore italiano di superyacht sopra i 50 metri, operativo con i marchi Admiral, Tecnomar, Perini Navi, Picchiotti e NCA Refit nel quartier generale di Marina di Carrara e nei cantieri di Viareggio e La Spezia.
Dottor Costantino, uno dei segreti di Forte dei Marmi è aver saputo trovare un equilibrio fra accoglienza turistica e qualità ambientale. Il suo gruppo come interpreta il tema della sostenibilità? «È da sempre uno dei pilastri della nostra strategia, sia a livello di prodotto sia nel ridurre l’impatto del nostro business». Partiamo dal prodotto. «In questo campo ci muoviamo da anni. Il 55 metri Admiral “Quinta Essentia” varato nel 2016 è stato all’epoca il primo esemplare al mondo con una propulsione ibrida nel suo range di grandezza». Qual è lo stato dell’arte oggi? «Investiamo costantemente in ricerca e sviluppo, arrivando a proporre mega yacht di dimensioni sempre maggiori con avanzati sistemi di propulsione diesel-elettrica a giri variabili capaci di ottimizzare i consumi e limitare emissioni, vibrazioni e inquinamento acustico. Nel 2022 abbiamo consegnato “Kensho”, motoryacht di 75 metri già diventato un benchmark dello yachting sostenibile. Abbiamo appena venduto il nostro terzo Admiral “Panorama” di 53 metri e in costruzione abbiamo un motoryacht di 80 metri, uno di 88 e uno di ben 100 metri, tutti dotati di questi sistemi all’avanguardia». In ambito nautico la sostenibilità si misura solo in termini di sistemi di propulsione? «Noi adottiamo un forte focus anche sui materiali, utilizzando principalmente alluminio e acciaio, entrambi completamente riciclabili, per la costruzione degli scafi e delle sovrastrutture degli yacht, e introducendo progressivamente l’utilizzo di teak ecologico in sostituzione di quello naturale, di provenienza rigorosamente certificata». A livello produttivo come si riduce l’impatto ambientale? «In TISG abbiamo un’attentissima gestione dei consumi energetici e idrici, affiancata dall’utilizzo di energia green: a Marina di Carrara abbiamo completato la copertura dei capannoni con pannelli fotovoltaici, raggiungendo il 25% del fabbisogno energetico e riducendo l’emissione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 su base annua. Per soddisfare le nostre necessità residue acquistiamo energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili».