disuguaglianze
Ultimo in ordine di apparizione – dopo la balenottera azzurra, la giraffa di Rothschild e l’elefante della Namibia – il grande ippopotamo in cartapesta di Jacopo Allegrucci accoglie fino al 9 novembre il pubblico di Inequalities, ventiquattresima esposizione internazionale di Triennale Milano, focalizzata sulle disuguaglianze che caratterizzano il mondo contemporaneo. Una presenza del tutto straordinaria, quella di Allegrucci nel capoluogo lombardo, lui maestro della cartapesta così legato alla sua città, Viareggio, al suo mare e soprattutto al suo carnevale (di cui ha vinto ben quattro edizioni recenti). Straordinaria e significativa in un contesto culturale in cui ci si interroga sulle sfide globali che attendono l’uomo e tutte le specie viventi del pianeta, tra fragilità e insicurezza.
I quattro animali realizzati da Allegrucci appositamente per Inequalities (la serie si intitola La fragilità del futuro) esprime una riflessione urgente e profonda sull’instabilità della nostra realtà ecologica e sulle disuguaglianze che segnano la nostra relazione con il mondo naturale. Le opere di Allegrucci, che traggono spunto dal processo di deperimento dei materiali, rappresentano un potente simbolo delle fratture ambientali e sociali che minacciano l’equilibrio della terra. «L’artista esplora non solo la sparizione di particolari specie animali, ma anche la condizione fragile e temporanea della materia che li costituisce», spiega Tommaso Tovaglieri, curatore di Allegrucci. «La cartapesta, materiale riciclabile per eccellenza, diventa infatti simbolo di vulnerabilità e deperimento, destinato a subire i segni del tempo, soprattutto quando esposto direttamente agli stessi agenti atmosferici».
Dopo il 9 novembre i fragili giganti di Allegrucci – tutti tranne la balenottera azzurra, distrutta purtroppo da un atto vandalico lo scorso mese di luglio – si potranno ammirare riuniti nel Giardino di Triennale.
Si ringrazia Cinzia Donati per la collaborazione.
